Arti Marziali GiapponesiKarate StoriaKarateNewsNippon Kempo StoriaRudimenti di Storia

L’IMPORTANZA DEL CONFRONTO NELLE ARTI MARZIALI

Shitō-ryū un esempio di confronto fruttuoso

Iniziamo questo articolo con un brano Tratto dal libro Empty Hand: The Essence of Budo Karate Di Kenei Mabuni  – Capitolo “la Creazione dello Shito Ryu”

Mio padre dopo aver fissato un targa sopra l’entrata con l’iscrizione yoshukan,  aprì il suo Dojo e per qualche tempo non si presentò nessuno, i tempi erano molto difficili. Il primo allievo veniva dal club di judo dalla Kansai University . il suo nome era Sawayama Masuru (1907-1977). In seguito divenne il fondatore del Nippon Kempo (Nhion Kempo).

Nell’esiguo spazio di una stanza con 6 tatami gli allievi praticavano giorno e notte. Presto i tatami si rovinarono e per questa ragione vennero coperti con delle stuoie. Nonostante mio padre avesse velocemente provveduto a rimpiazzare il tatami rovinato con delle tavole di legno il Dojo rimase comunque poco conosciuto e solo due o tre giovani uomini, metà di loro studenti metà approfittatori (“parassiti”) frequentavano regolarmente.

Alla fine alcuni studenti della kansai university si presentarono al Dojo,  un avvocato ed il proprietario di un negozio di riso vicino al Dojo che portava sempre con se un poco di riso ed in qualche modo riuscivamo a sopravvivere. In quell’epoca i metodi di allenamento erano molto diversi da oggi .

Kenwa Mabuni

Kenwa Mabuni padre dell’autore del suddetto libro nacque nel 1889 ad Okinawa . Mabuni era il 17º discendente delle famosa generazione di guerrieri Oni Ufugu. Forse a causa della sua costituzione fisica gracile, ricevette l’insegnamento sotto la guida del   leggendario Ankō Itosu (1832–1915), un modernizzatore del karate con capacità pedagogica riflessa anche nella grande preparazione dei suoi allievi e Hanashiro Chômo (1869-1945).

Miyagi Chôjun

Nel 1909 Itosu avendo riconosciuto in Mabuni enormi capacità tecniche e di apprendimento gli consigliò  di espandere le proprie conoscenze allenandosi anche con altri maestri  e uno degli amici più stretti di Mabuni,  Chōjun Miyagi (cofondatore del karate Gojū-ryū) gli presentò un altro grande maestro di quel periodo: Kanryō Higaonna (1853-1915). Mabuni iniziò ad imparare il Naha-te da questo maestro.

Nel 1927 il fondatore del judo Kanô Jigorô (1860-1938) e uno dei suoi  studenti Nagaoka Hidekazu (1876-1952) assistono ad una esibizione di Miyagi Chôjun e Kenwa Mabuni, apprezzandone molto l’efficacia delle tecniche, consiglia loro di diffondere a più persone possibili il loro stile che definisce di attacco e difesa.

Dopo essersi trasferito a Tokyo, nel 1928 Mabuni fu allievo di Funakoshi Gichin (1868-1957) dal quale si distaccò nel 1929 trasferendosi a Osaka per intraprendere la strada verso la creazione del suo karate.

Kanryō Higaonna
Ankō Itosu

Dopo il 1930 Mabuni  con rispetto e stima verso i suoi principali insegnanti Itosu e Higaonna, il cui primo Kanji del nome si può pronunciare (sino-giapponese) rispettivamente anche Shi e To, coniò un nome definitivo per il suo stile di karate Shitô-Ryû.

Mentre sia Itosu che Higaonna insegnavano uno stile “duro-morbido” del “Te” okinawense, i loro metodi ed enfasi erano abbastanza distinti: il programma di studi di Itosu includeva tecniche dritte e potenti una semplificazione nel Naifanchi e Bassai kata; il programma di studi di Higaonna accentuava invece i movimenti circolari e metodi veloci di combattimento come è ben visibile nei kata Seipai e Kururunfa. Lo Shitō-ryū si focalizza sia su tecniche potenti sia su tecniche leggere.

Dopo la morte di Kenwa Mabuni si svilupparono altre scuole di Shitō-ryū, sia perché la morte di un fondatore normalmente sfocia in una disputa su chi gli succederà come leader della scuola, sia perché molti maestri emergenti scelgono di modificare lo stile, creando nuove branche.

Questa breve storia cosa ci cosa ci insegna :

  • Itosu che consigliò Mabuni di espandere le proprie conoscenze allenandosi anche con altri maestri, per esperienza diretta; nell’ultimo decennio salvo rare eccezioni abbiamo visto allievi determinati ad imparare scoraggiati dal proprio insegnante ad andare altrove o obbligati per motivi verosimilmente economici a restare comunque sotto l’egemonia di un unico stile.

  • Kano Jigoro suggerì a Kenwa Mabuni di diffondere il suo stile; oggi si guardano con diffidenza le arti marziali o sport da combattimento diverse da quelli che si praticano.

  • Mabuni fu allievo di Funakoshi Gichin (1868-1957) dal quale si distaccò nel 1929 trasferendosi a Osaka per intraprendere la strada verso la creazione del suo karate; se così non fosse andata forse oggi avremo solo lo shotokan karate e forse ci saremo persi lo Shito-Ryu.

  • La cooperazione, il confronto, lo scambio nelle arti marziali genera qualcosa di nuovo e spesso utile e duraturo; pensiamo all’incontro tra Sawayama Masuru e Kenwa Mabuni dal quale potrebbe essere nata linfa vitale per la creazione del Nippon Kempo.

La determinazione nel continuare il proprio progetto, nel seguire la propria via senza scoraggiarsi è fondamentale. Intrapresa una strada, proseguiamo in quella via, crediamoci, ma confrontandoci con chi ha una preparazione diversa o simile alla nostra e prima o dopo l’impegno, anche grazie al confronto, sarà premiato.

Chiudiamo l’articolo con il motto del maestro Mabuni : “Kunshi no Ken” che significa concentrarsi nel coltivare se stessi per diventare un individuo forte e rispettoso. La persona che riesce a fare questo, come anche esercitarsi con autodisciplina e rispetto in tutte le situazioni, che è capace di assumersi le responsabilità per le proprie azioni e di mantenere la propria integrità come esempio per gli altri, è da considerarsi un praticante di Shito-ryu. Questo motto può essere seguito da tutti i praticanti di Arti Marziali.