Arti Marziali CinesiArti Marziali Giapponesi

I nostri errori e la paura di cambiare.

I nostri errori e la paura di cambiare.

Non riusciamo ad iniziare un’attività sportiva oppure abbiamo iniziato da tanti anni un’arte marziale ma non otteniamo miglioramenti. Spesso è probabile che il nostro errore possa essere semplicemente il restare nella confort Zone Marziale sempre lo stesso Dojo, stile, allenamento e compagni che in alcuni casi è come restare sul divano.

Ci piace vedere le cose sempre nello stesso modo, e credere testardamente alle nostre convinzioni, riproducendo gli stessi comportamenti, a volte anche di fronte all’evidenza che quei comportamenti non producono effetti positivi. Mal di schiena o ginocchio dolorante ormai costanti, ma continuiamo a praticare lo stesso stile marziale credendo sia il migliore rispetto agli altri, ci incaponiamo nello stesso identico allenamento per anni ed anni oppure addirittura non ci alleniamo MAI e continuiamo a rimandare l’iscrizione in palestra sebbene abbiamo amato film come karate kid o attori come Bruce Lee e Chuck Norris.

Per quale motivo lo facciamo ?

  • Perché è rassicurante,
  • perché ritroviamo dei riferimenti che sono per noi essenziali,
  • perché cambiare è a volte faticoso e, a meno che non siamo costretti a farlo o non ne avvertiamo la necessità.

Siamo abitudinari e preferiamo non cambiare. Ho frequentato la stessa palestra per un decennio, lo stesso Dojo altrettanto.

Se siamo abituati ad un tipo di allenamento possiamo andare nel Dojo che abbiamo sempre frequentato, fare da Senpai (istruttori in assenza del Maestro), allenarci con poca concentrazione e non troppo sforzo, conoscendo gli schemi, la metodica di allenamento e le tecniche ottenendo i soliti (buoni?) risultati senza un enorme impegno.

Posso scegliere di non iscrivermi in palestra e restare sempre sul divano.

Tutto questo porta benefici, tranquillità, alleggerisce le difficoltà e mette di buonumore.

Fino a quando un bel giorno qualcosa cambia.

Quella comoda routine che ripeti da anni a cui sei abituato, per la quale vai a casa e ti immobilizzi sul divano oppure quella che ti porta al tuo storico Dojo per l’allenamento di cui conosci ogni dettaglio, ogni colore ed ogni profumo, viene sbarrata da qualcosa o da qualcuno. È un malcontento un malumore che ci spinge e ci obbliga ad uscire dal nostro orticello.

L’uscita dalla confort zone Marziale non è semplice tuttavia ho visto spinte a migliorare per motivi inaspettati :

  • il Maestro che professava una morale verso le donne ma ne praticava un’altra,
  • l’allievo cacciato dalla palestra per mancanza di pazienza dell’istruttore,
  • perché in fondo quelle critiche ascoltate dal Maestro verso le altre palestre erano infondate.

Ho visto illuminarsi persone uscite da anni di inattività fisica :

  • per amore dei figli o per l’amore di una persona amata;
  • per il sovrappeso e la mezza età, stanchi della propria situazione, iniziare ad allenarsi con l’impegno di un’adolescente;
  • per ritrovare la propria autostima dopo brutti eventi.

La conseguenza dell’essere obbligati al cambiamento è la rabbia, lo sconforto, temiamo le altre strade, sembrano così tutte tortuose, difficili, brutte, sconosciute e poi adesso che succede ? Con chi mi allenerò ? Sarò in grado di farlo, sarò ancora capace, il migliore ? sarò il peggiore del gruppo ?

 

Ed è proprio in quel momento, tra la rabbia e il nervosismo che salgono,  che dovete improvvisare qualcosa di nuovo, un’ idea, una decisione, qualcosa che vi aiuti a trovare la soluzione. Proprio quel giorno che inizia con tanto malumore, permetterà di attingere a risorse sopite, risveglierà l’iniziativa, permetterà di scoprire nuove strade.

Cavalcate quel giorno in cui state male e guardatevi attorno probabilmente non è il contesto a dover cambiare siete voi che dovete uscire dal guscio. Il  malumore, la rabbia difficilmente passano da soli forse siete solo in attesa del coraggio che vi darà la forza di cambiare.