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FudoShin – l’ossimoro del guerriero pacifico

Fudōshin (不動心) è composto dalle parole Fudo  la cui miglior traduzione potrebbe essere “immobile” (avete presente la posizione fudo dachi)  e Shin che indica “cuore – mente – attenzione” . Le due parole insieme rappresentano uno stato del corpo e della mente di imperturbabilità. Nell’arte marziale giapponese è una dimensione mentale e fisica che si ottiene raggiunto un alto livello di esperienza ed esercizio.

Fudōshin è calma immobile e irremovibile, determinazione, coraggio ma non  avventatezza, è stabilità. Un salice ha  forti radici nella terra e resistenti rami, di fronte alle intemperie, alla neve e al vento, è fermo ma flette i suoi rami senza rompersi.

Un marzialista ha forti radici di chi conosce e pratica con costanza i khion (le radici) e li pratica costantemente nonostante sia perfetto nella loro esecuzione. Non tralascia le altre forme di apprendimento lo yakusoku kumite, i kata o il randori, programma l’allenamento o semplicemente partecipa e segue il suo maestro senza assenze dal Dojo e quando non è presente sa che deve recuperare.

Fudō myō-ō (不動明王) è una divinità buddhista (e uno dei tredici Buddha Giapponesi) che porta una spada in una mano per recidere (delusione e ignoranza) e una corda nell’altra per legare “le forze del male”  (le passioni e le emozioni violente o incontrollate). Nonostante un aspetto preoccupante, possiede benevolenza.

Il marzialista che riesce a raggiungere la “mente immobile”, ha incontrato tutte le sfide della vita e ha raggiunto uno stato di completa compostezza e impavidità, al tempo stesso è determinato ad essere pacifico con volontà irremovibile. Sebbene sia pacato lo spirito è deciso a vincere, è pieno di coraggio, resistenza e fermezza per superare ogni ostacolo.

Fudoshin è associato a una sensazione di invincibilità, di una mente che non può essere disturbata dalla confusione, dall’esitazione, dal dubbio o dalla paura. Si riconduce al  coraggio del Samurai che affronta il pericolo, il dolore e la morte senza paura.

Da un punto di vista occidentale, un guerriero pacifico, può essere piuttosto difficile da comprendere. L’ossimoro tra la violenza del combattimento e la mente pacifica e calma, non è facile da accettare ma questo stato d’animo era l’essenza dei Samurai ed è oggi l’essenza delle arti marziali giapponesi come ad esempio il Nippon Kempo, il karate, il jujutsu o il Kendo.

Nella nostra vita quotidiana, Fudoshin è applicato come scudo dai sentimenti negativi quali rabbia, dubbio, paura o dai comportamenti imprevisti e incontrollati come sorpresa o pregiudizio.

È la capacità di centrare il  pensiero con determinazione muovendoci nel nostro territorio pacifico, nel nostro sacro stagno dove si respira aria pulita di montagna, nella nostra spiaggia recintata dove il mare è calmo, in sintesi il posto in cui la mente è serena ed è in grado di dire al corpo cosa fare anche quando questo crede di non farcela.

In ogni contesto di violenza casuale e ingiustificata, nella strada, nella mura domestiche e in tutti gli altri casi di perdita di autocontrollo, non è difficile capire che lo sviluppo del Fudoshin possa migliorare la vita propria e quella degli altri. Un guerriero pur essendo pronto a gettarsi in una sfida, pur volendo sempre vincere con determinazione,  è saggio, un vero marzialista è più probabile che si allontani da un combattimento perché anche sapendo poter vincere non deve impressionare nessuno.

La testardaggine, l’immaturità o l’ostinazione al combattimento è per chi ha problemi irrisolti, per chi non ha il coraggio di abbandonare un combattimento, per chi ha un ego fragile, per questo non è un vero guerriero e nemmeno un samurai.

La risposta richiesta dalle circostanze, laddove non vi sono ulteriori opzioni, se e solo se i motivi che richiedono di combattere non sono effimeri o egoistici, allora si combatte, ma in FudoShin con un codice d’onore e con un’etica, pronto ad accogliere l’inaspettato con  equilibrio, con profondo e irremovibile spirito e con la mente ferma.

Fudoshin è uno stato in cui si è educati e non si vuole intimidire nessuno, si vive in onore e integrità, con autodisciplina e secondo un preciso codice che non è decisamente il solo saper combattere.

In conclusione, vi auguriamo un buon percorso, fatto di allenamento marziale quotidiano per raggiungere lo stato fisico, filosofico e mentale di Fudoshin, nel vostro stile di combattimento  preferito.